Da giovane sciatore ignaro dei fatti bellici che li accaddero, ho spesso frequentato conca Presena e mai avrei pensato che li dove io mi divertivo, altri giovani, in un passato neanche tanto remoto, avessero dato tutto per la Patria.
Dal 25 al 28 maggio 1918, in quella che è tutt'ora la battaglia combattuta alle più alte quote di tutti i tempi, dopo anni di
sofferenze gli italiani riuscivano a conquistare la conca Presenza, il passo Maroccaro,
il passo Paradiso e parte dei Monticelli.
Uno dei protagonisti fu il Tenente Lino Ostaggi, comandante di un plotone arditi alpini fiamme verdi del battaglione Pallanza ricordato nelle
memorie del Capitano Patroni:
"Un capitano dei Kaiserjager infoma a mezzo di un soldato il tenente Ostaggi, che prima di arrendersi ed uscire dall'appostamento
ove si era difeso sino all'estremo, intendeva avere l'onore delle armi.
Il tenente Ostaggi che non ha tempo da perdere, gli risponde di far presto: ha da appoggiare la colonna Elter che sta scalando il Presena.
L'eroico capitano austriaco, forse male interpretando la risposta ricevuta, fu visto allora puntarsi la rivoltella alla tempia,
gridando:"Vivo, no!" e fulminarsi."
Questa è la medaglia d'argento al valor militare che il tenente Ostaggi si meritò per quella azione.
La motivazione: "Ostaggi Lino da Goito (Mantova), tenente complemento 5° reggimento alpini.Pel primo, col proprio plotone arditi, raggiungeva la cresta della posizione nemica, fortemente difesa, superando gravi difficoltàdi terreno.
Entrato sempre primo in una caverna, catturava numerosi prigionieri e mitragliatrici. Rimaneva in seguito ferito. - Cresta Maroccaro, 25 maggio 1918.